mercoledì 3 luglio 2013

The Banshu Shinkin Bank and the Tajima Shinkin Bank from Japan in Naples for Banca Promos.

The two major Japanese institutions have selected Banca Promos for its recognized expertise on the  international capital market and, particularly, for its thirty-year presence on the Eurobonds market.
                
On Friday, 28th of June, sixteen executives of the two Japanese banks were received by the staff of Banca Promos at the head office in Naples.

During the visit, the two delegations, led by Mr. Chohei Wada, CEO of Banshu Shinkin Bank  and Mr. Kazuo Miyagaki   CEO of Tajima Shinkin Bank, visited the dealing room where Banca Promos' traders, daily place orders from all over the world  on the capital market.

The Japanese bankers showed great interest in the organization and the IT structure of the neapolitan bank who  has negotiated in the last year 2012 public and private securities to almost thirty billion euros.

Particularly interesting was the analisys on investment opportunities of Japanese banks in the euro area and especially on the eurobonds market. They focused also on the development strategies of the smaller banks to counter the large banks.

The staff of Banca Promos, led by Chairman Ugo Malasomma, explained to the guests that the bank activities are not based on standard products but always on tailor-made services.

The CEO, Tiziana Carano, emphasized the importance that Banca Promos gives to the human capital. The staff who receive a continuous training, every day assists clients with dedication and professionalism.
The bank believes that the customer care is essential and allows to reach and develop the customer who is not satisfied with mass services.

During the meeting they discussed about the opportunities to develop the relations between Banca Promos and the two Japanese banks.

lunedì 1 luglio 2013

La Banshu Shinkin Bank e la Tajima Shinkin Bank visitano Banca Promos in Napoli

Le due importanti Istituzioni giapponesi, nell'ambito di una serie di visite in Europa, hanno selezionato la Banca Promos per la sua riconosciuta specializzazione sul mercato internazionale dei capitali ed, in particolare, per la sua presenza venticinquennale sul mercato degli Eurobonds.
Venerdì 28 giugno, sedici dirigenti delle due importanti banche giapponesi sono stati ricevuti dallo staff di Banca Promos presso la direzione generale in Napoli.
Durante la visita, le due delegazioni, guidate per la Banshin Bank dal CEO, Mr. Chohei Wada e per la Tanshin Bank dal CEO, Mr. Kazuo Miyagaki, hanno visitato la dealing room Promos dove gli operatori, quotidianamente, curano sul mercato dei capitali l'esecuzione di ordini provenienti da tutto il mondo.
 

I sedici banchieri giapponesi in visita hanno mostrato grande interesse per l'organizzazione e la struttura informatica della banca napoletana che nello scorso 2012 ha negoziato titoli pubblici e privati per un controvalore di quasi trenta miliardi di euro.

L 'incontro con i dirigenti stranieri è stato incentrato sulle possibilità di investimento delle banche nipponiche nell'area dell'euro, ed in particolare nel settore degli eurobonds,  nonché sul confronto sulle strategie di sviluppo delle banche minori per contrastare i grandi Istituti di Credito.

Lo staff di Banca Promos, guidato dal Presidente Ugo Malasomma, ha illustrato agli ospiti nipponici l'attività della banca che, anche nel settore del credito, non prevede la distribuzione di prodotti standard ma la fornitura di servizi personalizzati e tarati esclusivamente sulle esigenze della clientela.

L'amministratore delegato, Tiziana Carano, ha posto l'accento sull'importanza che Banca Promos conferisce al personale, oggetto di una continua formazione, che quotidianamente assiste la clientela con dedizione e professionalità.
La banca ritiene che la cura del servizio sia fondamentale e consenta di soddisfare il cliente che non si accontenta di servizi di massa.

Nel corso dell'interessante incontro si è parlato della possibilità di sviluppo dei rapporti tra la banca napoletana ed i due Istituti Bancari Giapponesi. 

martedì 18 giugno 2013

Quattro Banche della Campania organizzano un prestito sindacato in favore di una nota società di gestione alberghiera.

Sotto la direzione della Banca Popolare di Sviluppo, arranger dell'operazione, Banca Promos S.p.A., Banca Popolare del Mediterraneo e Credito Salernitano - Banca Popolare della Provincia di Salerno hanno finanziato l'acquisto di un prestigioso Hotel sito nel centro storico di Napoli.
L'operazione, che viene annunciata solo alla scadenza dei termini legali per l'esercizio della prelazione da parte della pubblica amministrazione, è stata montata in poco più di un mese ed è frutto di un accordo sinergico tra le banche partecipanti al consorzio che apre la strada a future ulteriori collaborazioni. 
Le imprese campane potranno da oggi contare maggiormente sul sistema delle banche locali che moltiplicano le energie, mantengono alta l'attenzione al territorio e assicurano dinamicità e competenza nel supporto all'economia della regione.



venerdì 31 maggio 2013

Banche: aumenta il Patrimonio ma crollano gli Utili.

L'ABI - Associazione Bancaria Italiana ha reso noto il rapporto sui bilanci 2012 dei primi 39 gruppi Bancari Italiani. 
I dati mostrano un aumento della patrimonializzazione dei nostri Istituti ma, al tempo stesso, assistiamo ad un crollo verticale della redditività che si riduce anche in confronto al già modesto livello dell'anno precedente.
Il ROE - Return on Equity, indice che misura la redditivita' al netto delle componenti straordinarie, passa dal 2,38% del 2011 allo 0,47% del 2012, mentre l'utile consolidato e' sceso dell'80%, passando da 5 ad 1 miliardo di euro.
Purtroppo il sistema bancario risente pesantemente di due elementi; il rischio sovrano, che sta rendendo difficile e costosa la raccolta a medio-lungo termine, e la prolungata recessione, che sta provocando un aumento delle insolvenze di famiglie ed imprese.
Le sofferenze ed i crediti dubbi sono passati nell'anno da 16,7 a 26 miliardi di euro, costringendo le Banche ad un forte irrigidimento dei criteri di analisi e di selezione del credito.
Per fronteggiare la riduzione dei profitti, gli Istituti di Credito hanno operato per ridurre i costi di gestione ed aumentare l'efficienza gestionale; le spese amministrative sono diminuite del 2,2% e quelle del personale del 2,7%.
Gli effetti di questa politica di austerità' si sono concretizzati in oltre 900 sportelli chiusi ed in una riduzione degli organici di circa 10.000 unità.
Questi dati evidenziano le difficoltà del sistema bancario che, oltre alle problematiche sopra riportate, soffre il peso di una crescente burocrazia e sostiene, senza corrispettivo, i costi necessari a fornire allo Stato l'indispensabile assistenza, a titolo di esempio, nel contrasto ai reati contro il patrimonio, alla lotta all'evasione fiscale, al riciclaggio.
La scarsissima redditività deve poi essere vista come un problema dell'intero sistema economico. 
Ai livelli attuali non c'e' nessuna possibilità di patrimonializzare ulteriormente gli Istituti di Credito in quanto nessun investitore è disposto a finanziare investimenti con una redditività inferiore al mezzo punto percentuale.
E' indispensabile pertanto che, unitamente a tutti gli sforzi per uscire dall'attuale recessione, si tenga conto delle difficoltà del sistema favorendo, anche mediante semplificazioni e l'eliminazione di inutili incombenze, il ritorno ad una redditività accettabile.
Solo in questo modo le Banche potranno attirare quei capitali necessari alla crescita ed allo sviluppo dell'apparato produttivo del paese.


domenica 19 maggio 2013

Le proprietà Taumaturgiche dei Finanziamenti della Banca Centrale Europea.

Con il passare degli anni le certezze giovanili lasciano sovente il posto ai dubbi dell'età matura e talvolta, senza preavviso, si imparano cose nuove che mettono in discussione anche le più granitiche convinzioni.
Alcune sere fa, durante una nota trasmissione televisiva, un consesso di importanti politici, tra cui un ex ministro della repubblica, e giornalisti di fama discutevano di temi economici ed i telespettatori hanno avuto la possibilità di apprendere che "i finanziamenti della BCE sono serviti a ricapitalizzare le banche".
Ricapitalizzare significa essenzialmente ricostituire, dopo una diminuzione, il capitale di un'impresa con nuovi conferimenti, con l'accantonamento di utili o con altri provvedimenti.
A meno che negli "altri provvedimenti" non rientrino i finanziamenti della BCE, non è facile comprendere come l'assunzione di un debito da parte di una banca si possa tradurre, per la stessa, in "nuovi conferimenti o accantonamento di utili".
Rimanendo in tema, i partecipanti al "Talk Show" si sono largamente intrattenuti sui motivi per cui, al momento, non si vedono effetti di questa liquidità sull'economia reale ed anche sul "quando" le imprese potranno beneficiare di queste "ricapitalizzazioni".
La risposta alla prima parte di questi interrogativi sta nella tecnicalita' stessa dello operazioni mentre per la seconda parte l'unica risposta ragionevole e' "mai".
I finanziamenti concessi dalla BCE alle Banche sono di norma assistite da "collaterale"; in pratica, per ottenere un euro in prestito la Banca deve depositare in garanzia il controvalore di un euro o poco più in titoli cosiddetti "eligible", cioè "graditi".
Pertanto, una Banca che volesse effettuare nuovi prestiti alla clientela attingendo alla liquidità fornita dalla BCE dovrebbe prima essere provvista delle disponibilità necessarie per acquistare i titoli da offrire in garanzia; ma  se la Banca avesse tali disponibilità non avrebbe bisogno di accedere ai finanziamenti BCE.
Non sembra quindi questa la strada giusta per finanziare nuove iniziative.
Per finanziare le imprese occorre che le banche aumentino la raccolta da clientela, nelle varie forme tecniche, e che si rimetta in moto il mercato dei depositi interbancari che, negli ultimi anni, ha visto un progressivo crollo dei volumi.
Per far ciò è indispensabile che ritorni la fiducia nel sistema bancario.
Gli Istituti di Credito devono adoperarsi per costruire con il cliente un rapporto nuovo basato su correttezza, lealtà, efficienza e collaborazione, gli utenti devono selezionare e scegliere il banchiere sulla base di correttezza e competenza, evitando tuttavia di prestare ascolto a tutti coloro che hanno costruito un'attivita' sulla denigrazione delle banche.
Occorre ricordare che il sistema bancario italiano ha resistito meglio di altri alla crisi, non ha richiesto  interventi di salvataggio e continua faticosamente a supportare il sistema produttivo.
Un ritorno alla fiducia potrà invertire la spirale che sta affogando il sistema, consentendo una ripresa dell'attività creditizia e, di conseguenza, un aumento delle risorse finanziarie disponibili per il sistema produttivo.



giovedì 25 aprile 2013

Approvato il Bilancio 2012 di Banca Promos. Turnover sfiora i 30 miliardi di euro.


BANCA PROMOS: ASSEMBLEA APPROVA BILANCIO 2012

L’utile ante imposte risulta in crescita a 1.768.331euro (+25%), il patrimonio netto supera i 15 milioni di euro (+4%). Agli azionisti un dividendo lordo di euro 0,06 per azione.

Napoli, 24 aprile 2013 – L’Assemblea ordinaria degli Azionisti di Banca Promos SpA, riunitasi oggi in prima convocazione presso Palazzo Alabardieri a Napoli, ha deliberato l’approvazione del Bilancio di Esercizio al 31 dicembre 2012.
Nell’attuale contesto economico-finanziario estremamente problematico i risultati conseguiti appaiono più che soddisfacenti.

Di seguito elenchiamo alcuni dei principali valori espressi:

Utile lordo pari a 1,768 milioni di euro (+25%)
Utile Netto pari a 1,167 milioni di euro (+52%)
Margine di intermediazione pari a 7,640 milioni di euro (+13%
Raccolta complessiva a 34,776 milioni di euro (7%)
Impieghi a clientela a 27.594 milioni di euro (+4%)
Patrimonio netto a euro 15,456 milioni di euro (+4%)
ROE a 7,55%
ROA a 3,26%
DPO - Dividend Pay Out 39,78%


Al fine di rafforzare la patrimonializzazione e, tenuto conto delle raccomandazioni della Banca d’Italia, l’Assemblea ha deliberato la distribuzione di un dividendo nella misura di 6 centesimi di euro per azione, confermando la remunerazione dello scorso anno, nonostante i maggiori utili.

Per il triennio 2013-2015 è stato poi confermato l'incarico al Collegio Sindacale, nelle persone di Ugo Mangia (presidente), Roberto Pascucci e Settimio Briglia.

Il presidente del CdA e fondatore dell’istituto, Ugo Malasomma, ha commentato così i risultati dell’anno: “Il 2012 è stato caratterizzato da una forte dinamicità del mercato dei capitali. Questo ci ha consentito di sviluppare eccezionali volumi di attività, il turnover complessivo ha sfiorato i 30 miliardi di euro ed ha prodotto un notevole incremento dei ricavi. 
Sul fronte degli impieghi, abbiamo potenziato le attività di selezione dell’offerta con l’obiettivo di mitigare il rischio di credito. Abbiamo cercato di mediare tra la criticità del mercato e l’esigenza di non far mancare il supporto alle realtà produttive sane che costituiscono, in alcuni casi, delle vere eccellenze nel  nostro panorama produttivo”.

Il Bilancio 2012 completo, della relazione degli amministratori sulla gestione, è disponibile in versione elettronica sul sito internet della banca (http://www.bancapromos.it/it/documenti).

lunedì 14 gennaio 2013

Regali dell'Unione Europea alle #Banche.

Il titolo apparso su Wall Street Italia il 21 dicembre scorso e' lapidario:
“Senza vergogna: UE ha regalato alle banche il 13% del PIL.”
L'articolo spiega che mentre l'economia reale non riesce ad ottenere credito per lo sviluppo, l' Unione Europea, grazie all’opera della BCE, avrebbe "rimpinguato" di ben 1600 miliardi di euro le casse dei Banchieri, “privilegiati del sistema Europa”. 
Fortunatamente si specifica che il 60% di questi finanziamenti e' stato "divorato" da Gran Bretagna, Irlanda e Germania per cui almeno il sistema bancario italiano, se non può considerarsi assolto, può almeno invocare le attenuanti generiche.
Tale somma è, in prevalenza, l'ammontare dei finanziamenti ricevuti dal sistema bancario nel periodo 2008-2011, operazioni di rifinanziamento a tre anni (LTRO - Long Term Refinancing Operation) concesse alle Banche, ad un tasso agevolato, dietro costituzione di collaterale di pari importo in garanzia.
Per accedere a tali operazioni straordinarie, infatti, le Banche hanno depositato presso la Banca Centrale Europea assets di proprietà costituiti da obbligazioni, Titoli di Stato o garantiti.
Il tasso fisso applicato, pari all’1%, fu considerato molto aggressivo ed un banchiere tedesco definì, all’epoca, tali operazioni “money for free”; questa espressione deve, forse, essere riconsiderata.
A fine 2012, i tassi ad un anno sul mercato interbancario hanno chiuso ad un livello di 0,54% per cui diverse sono le Banche che stanno valutando il rimborso anticipato dei prestiti ricevuti e c’e’ stato già un annuncio in tal senso da parte di una banca internazionale.
Al di la dei toni coloriti dell’articolo, è evidente che non c’e’ stato nessun “regalo” e che nessuno ha “divorato” niente.
La Banca Centrale Europea, assolvendo al proprio compito di regolatore, ha esclusivamente azionato le leve di cui dispone per immettere liquidità nel sistema al fine di contrastare una pericolosa crisi di liquidità
Sarebbe utile, a questo punto, domandarsi cosa sarebbe accaduto se la BCE avesse esitato, evitando di intervenire con decisione e tempestività.
Forse le Banche, pressate da esigenze di liquidità, sarebbero corse a liquidare i portafogli di proprietà, riversando sul mercato massicce quantità di titoli, in prevalenza governativi, producendo un vero e proprio terremoto sui mercati.
Lo spread si sarebbe impennato fino a valori a tre cifre, con disastrose conseguenze per il sistema bancario, il risparmio, le imprese e le famiglie.